Trump lancia un ultimatum su dazi, Wall Street cauta

Il Presidente ha chiesto ai Paesi coinvolti dai dazi di presentare una proposta entro domani fissando alcune richieste precise e non negoziabili, aumentando così le incertezze dei mercati derivanti dalla guerra commerciale.
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Wall Street oggi
Cautela a Wall Street mentre il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lancia il suo ultimatum inasprendo la guerra commerciale iniziata pochi mesi fa e l’Ocse taglia le sue previsioni di crescita mondiale.
Incertezza che porta in rosso i future sul Dow Jones, seppur di poco (-0,20%), mentre i contratti sullo S&P500 e quelli sul Nasdaq scambiano intorno la parità quando manca circa un’ora al suono della campanella della Borsa di New York.
Il dollaro si rafforza nei confronti dell’euro dopo il dato sull’inflazione nell’eurozona, inferiore (+1,9%) alle previsioni (+2%) e sotto il target fissato dalla Banca centrale europea che giovedì deciderà sui tassi, con la coppia EUR/USD che scende (-0,50%) a 1,1383. Bitcoin in rialzo (+1%) a 105.300 dollari.
Dal fronte materie prime, l’oro ritraccia a 3.376 dollari l’oncia (future) dopo aver toccato un massimo di 3.417 dollari, mentre i prezzi del petrolio aggiungono un 1%: Brent a 65,30 dollari e greggio WTI a 63,20 dollari al barile.
Alle 16 italiane sono attesi i dati sugli ordini all'industria di aprile negli Stati Uniti e quelli sulle offerte di lavoro (Jolts) che potrebbero fornire indicazioni sull’impatto dell’incertezza commerciale sulla prima economica al mondo.
Nel corso della giornata sono in agenda inoltre gli interventi di alcuni funzionari della banca centrale statunitense, tra cui Lisa Cook, il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee e la presidente della Fed di Dallas Lorie Logan.
L’ultimatum di Trump
Secondo una bozza di una lettera indirizzata ai partner commerciali visionata dall’agenzia Reuters, l'amministrazione Trump vuole che i Paesi coinvolti dai dazi presentino la loro migliore offerta entro domani 4 giugno 2025.
Al suo interno vengono elencate richieste precise e non negoziabili: apertura dei mercati digitali, revisione delle quote di acquisto, abbattimento delle barriere tecniche e soprattutto una maggiore trasparenza nelle procedure di importazione. Gli Stati Uniti, dal canto loro, promettono in cambio una possibile riduzione dei dazi sulle importazioni, ma a condizioni che molti considerano, se non proibitive, quantomeno impegnative.
Intanto, Trump e il leader cinese Xi Jinping hanno in agenda un incontro questa settimana, secondo quanto riferito ieri dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, pochi giorni dopo che il tycoon ha accusato la Cina di aver violato un accordo per la riduzione dei dazi e delle restrizioni commerciali.
"Il sentiment del mercato non riesce a trovare un'àncora dato che le politiche commerciali rimangono fluide", spiega Kathleen Brooks, direttrice della ricerca di Xtb.
L’allarme dell’Ocse
Il sentiment resta incerto anche a seguito dell’allarme lanciato dall’Ocse sulla crescita economica globale dovuto alle possibili conseguenze della guerra commerciale di Trump.
L'Ocse ha tagliato le sue previsioni di crescita globale per la seconda volta quest'anno, affermando che una combinazione di barriere commerciali e incertezza sta minando la fiducia. L'allarme arriva a due mesi dall'impegno di Trump a rimodellare il commercio globale e a stipulare nuovi accordi, con pochi segnali di svolta nei colloqui con i principali partner.
"I mercati sono in rialzo rispetto al 2 aprile (giorno dei dazi), ma gli utili sono stati rivisti al ribasso, così come la crescita globale", ha dichiarato Gilles Guibout, responsabile del mercato azionario europeo di AXA Investment Managers a Parigi. "Siamo davvero in una posizione migliore? La risposta è 'no'", aggiunge.
Notizie societarie e pre market USA
Walt Disney (-0,10%): sta licenziando diverse centinaia di dipendenti nei settori del cinema, della televisione e della finanza aziendale, secondo fonti della Reuters.
Bumble (-5%): declassata da JP Morgan da ‘neutral’ a ‘underweight’, con target price confermato a 5 dollari: il broker prevede un calo dei clienti paganti nel trimestre in corso.
Rio Tinto (-2%) e BHP Group (-2%): il settore azionario legato al rame scende sulla scia del calo del prezzo della materia prima dovuto alla delusione delle attese per l’attività industriale in Cina, principale consumatore di metalli.
Dollar General (+8%): prevede vendite in crescita tra l'1,5% e il 2,5% nell'anno fiscale 2025, superiore alla precedente previsione di un aumento dall'1,2% al 2,2%.
Sitio Royalties (+8%): verrà acquisita da Diamondback Energy in un'operazione interamente in azioni valutata a circa 4,1 miliardi di dollari, debito incluso.
Constellation Energy (+13%): raggiunto accordo con Meta Platforms per mantenere in funzione per 20 anni uno dei reattori dell'utility in Illinois, il primo di questo tipo tra la società di Mark Zuckerberg e una centrale nucleare.
Raccomandazioni analisti
Nvidia
UBS: buy e prezzo obiettivo confermato a 175 dollari.
Netflix
Jefferies: buy e target price alzato da 1.200 a 1.400 dollari.
Boeing
Deutsche Bank Securities: buy e prezzo obiettivo incrementato da 217 a 235 dollari.
FedEx
Barclays: buy e target price ridotto da 330 a 350 dollari.
Pfizer
JP Morgan: neutral e prezzo obiettivo sempre a 30 dollari.
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