Unicredit, Goldman Sachs riduce la sua quota


La banca statunitense ora detiene il 7,62% del capitale di Unicredit, mentre prosegue il piano di acquisto di azioni proprie deciso dall’ad Andrea Orcel.


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Unicredit e Goldman Sachs

Ridotta leggermente la quota detenuta dalla banca americana Goldman Sachs in Unicredit, secondo quanto si apprende dalle partecipazioni rilevanti diffuse ieri dalla Consob.

GS aveva lo scorso 18 aprile una quota indiretta del 7,62% del capitale di Piazza Gae Aulenti, in calo rispetto all’8,20% detenuto il 14 aprile.

La quota di Goldman Sachs è divisa tra il 2,69% di diritti di voto riferibili ad azioni e lo 0,19% composta da azioni oggetto di contratti di prestito titoli senza data di scadenza.

Secondo il Corriere della Sera, inoltre, modifiche all’azionario di Unicredit riguarderebbero anche la Fondazione Cariverona, con una quota ridotta dal 1,54% all’1,08% del capitale, mentre Fondazione CRT, come riportato nei giorni scorsi, avrebbe una partecipazione pari al ca. 1,9% nella banca milanese e di circa 1,8% in Banco BPM.

Acquisto di azioni

Questa mattina Unicredit ha comunicato di aver raggiunto in data 21 aprile oltre 32 milioni di azioni acquistate corrispondente ad un controvalore complessivo di 60.946.311,96 euro, portandosi così all’1,66% del capitale, a partire dall’avvio della prima tranche del Programma di buyback 2022 avviata ad inizio mese.

Il programma prevede l’acquisto di complessivi 3,34 miliardi di euro di titoli propri ed è considerato un elemento chiave del piano dell’ad Andrea Orcel finalizzato a sostenere le quotazioni della banca.

Quotazioni oggi in forte ribasso a Piazza Affari, dove ha raggiunto un minimo di 18,09 euro con un calo di oltre il 3% toccato nelle prime due ore di contrattazioni, indebolita anche dal contesto di debolezza generale del settore dopo le trimestrali di UBS e First Republic Bank.

BCE e rimborso AT1

Secondo il Sole 24 Ore, la Banca centrale europea potrebbe autorizzare il rimborso del titolo AT1, perpetuo denominato XS1619015719, emesso a maggio 2017 con coupon al 6,6% e pari ad un ammontare di 1,25 miliardi.

La richiesta di rimborso dovrà avvenire entro il 3 maggio, ovvero un mese prima della finestra di rimborso, oltre la quale sarebbe avvenuto lo step up al tasso swap 5 anni più uno spread di 638bps.

“Vi è ancora un po’ di tensione sugli strumenti AT1 dopo l’azzeramento di CHF 16 bn di AT1 di Credit Suisse da parte della FINMA, avvenuto prima di aver completamente azzerato l’equity, e alla luce della decisione di due banche tedesche di non richiamare al momento questo tipo di bond”, sottolineano da WebSim Intermonte.

Per Unicredit, proseguono dalla sim, “non si palesano problemi di rimborso, la società aveva pianificato per il 2023 emissioni di AT1/T2 bond per 1 miliardo e nel caso decidesse di rimborsare l’AT1 per un ammontare di 1,25 miliardi e di non emettere nuovo bond, l’impatto negativo sarebbe pari a circa -40bps in termini di Tier1 ratio (che a fine 2022 era pari al 18,65%)”.

Da WebSim, infine, mantengono la raccomandazione ‘interessante’ sul titolo UCG, con target price a 23,50 euro.

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