Unicredit, Morgan Stanley taglia il target price

Gli analisti della banca hanno anche ridotto le loro stime di eps per i prossimi due anni, ma restano positivi sul comparto bancario europeo.
Unicredit in rosso
Unicredit in difficoltà a Piazza Affari dopo le decisioni di Morgan Stanley, appesantita anche dalle vendite in Europa, in particolare sugli istituti bancari, indeboliti dalla conferma delle difficoltà dell’economia cinese.
Le azioni di Piazza Gae Aulenti cedono oltre l’1% a 22,17 euro, anche se l’andamento del titolo in questo 2023 resta ancora molto positivo (+64%).
Male anche Intesa Sanpaolo (-0,70%), mentre in Europa affonda Commerzbank (-4%), seguita da Credit Agricole (-2%) e Deutsche Bank (-2%).
La scure di Morgan Stanley
Gli analisti di Morgan Stanley hanno ridotto il prezzo obiettivo su Unicredit da 29,5 a 29 euro, confermando la raccomandazione ‘overweight’.
Inoltre, hanno alzato la stima di eps per la banca dello 0,5% per il 2023, ma hanno ridotto quelle sul 2024 e sul 2025 rispettivamente del 6,4% e del 5,9%.
La decisione arriva all’interno di un'analisi sul comparto bancario europeo, su cui gli analisti della banca ribadiscono la loro visione positiva, alzando il target price su Intesa Sanpaolo da 3,50 a 3,60 rispetto ai 2,4345 di questa mattina.
L’acquisto di azioni proprie
Nel frattempo, Unicredit ha comunicato ieri di aver acquistato tra il 28 agosto e il primo settembre 4.407.800 azioni proprie a un prezzo medio ponderato di 22,4855 euro.
Al primo giorno di questo mese, a partire dall’avvio della seconda tranche del programma di buy-back 2022, Unicredit ha acquistato un totale di 26.483.655 azioni, pari all’1,36% del capitale sociale per un controvalore complessivo pari a 588.971.763,69 euro.
Alla medesima data, tenuto conto degli acquisti effettuati nel corso della prima tranche del programma di buy-back 2022 conclusasi in data 29 giugno 2023, UniCredit ha raggiunto 151.519.828 azioni proprie, pari al 7,81% del capitale.
Voci su Mps
Tiene banco ancora la vicenda dell’uscita del Ministero del Tesoro e Finanze (MEF) dal capitale di Monte dei Paschi di Siena, con le posizioni del governo ancora al centro dell’attenzione.
In questi giorni il Ministro degli Esteri e Presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, in accordo con quello delle imprese del made in Italy, Adolfo Urso, hanno annunciato che l’esecutivo “potrebbe accelerare rispetto ai tempi previsti” sulla privatizzazione della banca senese.
Sul futuro di Mps, dal quotidiano La Stampa hanno parlato di Banco BPM come “opzione preferita” per una fusione, con la vendita degli sportelli a Unicredit, Bper e Mcc come alternativa.
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