Unicredit pronta a chiedere ok a BCE per salire in Commerzbank

Secondo un’indiscrezione di stampa, la mossa servirebbe per anticipare Deutsche Bank che cercherebbe di fermare l’operazione acquisendo il resto della quota ancora in mano al Governo di Berlino.

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Unicredit vuole salire in Commerzbank

Possibile contromossa preventiva di Unicredit nell’affare Commerzbank per evitare che Deutsche Bank si metta di mezzo alla scalata di Piazza Gae Aulenti. La via scelta dall’ad Andrea Orcel sarebbe quella di chiedere immediatamente alla Banca centrale europea l’autorizzazione per salire dall’attuale 9% al 30% di Commerzbank, possibilità già emersa al momento dell’annuncio dell’acquisto della quota. L’indiscrezione è stata pubblicata oggi da Il Messaggero, secondo il quale la mossa sarebbe utile proprio alla luce delle contromosse attualmente allo studio da parte di Deutsche Bank per ostacolare il progetto italiano.

A quel punto, la BCE avrebbe 60 giorni di tempo per dare l’assenso, salvo un’eventuale richiesta di alcuni chiarimenti sulle modalità d’acquisizione che potrebbe riguardare le business Combination.

A Piazza Affari, intanto, il titolo Unicredit apre la seduta odierna in crescita dell’1%, portandosi così a 37,46 euro per azione.

Le possibili mosse

Per salire nel capitale di Commerzbank, Unicredit potrebbe proseguire gli acquisti in Borsa, così come aveva fatto la scorsa settimana acquisendo sul mercato il 4,5% e il resto dallo Stato tedesco. In particolare, potrebbe farsi avanti sul restante 12% ancora in mano a Berlino e proprio su questo si giocherebbe la partita contro Deutsche Bank.

Attualmente il Governo tedesco ha 90 giorni di lock-up prima di cedere altri pacchetti e la richiesta alla BCE di salire al 30% sembrerebbe una mossa per accelerare in un’operazione che, una volta che Unicredit dovesse aggiungere quella quota, vedrebbe spalancarsi le porte dell’OPA.

Un’alternativa indicata da Il Messaggero sarebbe quella di proporre la fusione con Hvb, facendo salire ancora il titolo Commerzbank, già in crescita del 26% dal minimo dell’8 agosto.

Una strada in salita

Tutto già fatto? Non sembrerebbe. Deutsche Bank è pronta ad acquisire parte o tutta la partecipazione del Governo di Berlino, dopo che già nel 2019 studiarono la fusione con Commerzbank, poi arenatasi per “troppi rischi e pochi benefici”. A quel punto, una Unicredit guidata dall’allora ad Pierre Mustier tentò l’affondo, anche in questo caso fallito.

In questi giorni sono arrivate le aperture a Unicredit da parte di Christine Lagarde, Joachim Nagel e Luis de Guindos, dando forza all’operazione.

Allo stesso tempo, dalla Germania aumentano le voci di disaccordo sulla ‘campagna tedesca’ di Unicredit. Dal fronte sindacale, Stephan Szukalski, a capo di un sindacato nonché membro non esecutivo del consiglio di vigilanza di Deutsche Bank, ha detto che sarebbe molto sorpreso se Deutsche avviasse trattative con Commerzbank.

Parlando in qualità di dirigente sindacale, Szukalski ha detto di prevedere che tale combinazione farebbe perdere i clienti corporate che desiderano avere la possibilità di scegliere tra diverse banche. "Non sarebbe vantaggioso", ha detto. "Ovviamente saremmo contrari. Al 100%.... sarebbe semplicemente una mossa falsa. Le banche devono essere complementari quando c'è un'acquisizione".

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