Wall Street debole ma niente panico da dazi

Wall Street debole ma niente panico da dazi

Mentre procedono le trattative tra USA e Unione europea, Trump ha annunciato dazi verso i Paesi del Vecchio continente che entreranno in vigore a partire dal 1° di agosto.

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Wall Street oggi

Wall Street debole prima dell’apertura ufficiale ma l’annuncio sui dazi arrivato sabato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sembra non spaventare gli investitori della Borsa di New York.

I future sui principali indici (S&P500, Dow Jones e Nasdaq) cedono lo 0,30% quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni, mentre il dollaro resta fermo nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scambia a 1,169. Il Bitcoin resta intorno ai suoi massimi storici e scambia sotto quota 122 mila dollari.

Dal fronte delle materie prime, l’oro sale leggermente (+0,20%) a 3.370 dollari l’oncia (future), mentre guadagnano l’1% i prezzi del petrolio: Brent a 71,40 dollari e greggio WTI a 69,60 dollari al barile.

I dazi di Trump

Sabato Trump ha annunciato che dal 1° agosto imporrà una tariffa del 30% sulla maggior parte delle importazioni dall'Unione europea e dal Messico, anche se i due Paesi sono impegnati in lunghi negoziati.

L'UE ha avvisato che estenderà la sospensione delle contromisure ai dazi statunitensi fino all'inizio di agosto e continuerà a premere per un accordo, anche se il ministro delle Finanze tedesco ha chiesto un'azione decisa se i dazi dovessero andare avanti.

Nonostante impazzi la guerra commerciale, Wall Street sembra non aver subìto scossoni, almeno per il momento. "È difficile dire se la reazione del mercato sia più caratterizzata da resilienza o compiacimento", secondo Taylor Nugent, economista senior dei mercati presso NAB, sottolineando come sia ancora presto per sapere come andrà a finire in quanto “i negoziati sono ancora in corso".

L'annuncio di Trump sui dazi al 30% sull'Ue a partire dal primo agosto "rappresenta una nuova escalation nelle tensioni commerciali, ma lascia aperta la porta a un possibile accordo, come già avvenuto in aprile, quando un dazio iniziale del 20% fu poi ridotto al 10%", commentano gli analisti di Equita.

"L'UE sta valutando contromisure, mentre gli Usa chiedono un maggiore accesso al mercato europeo. Se applicati, i nuovi dazi porterebbero l'aliquota effettiva sulle importazioni Usa dal 15% a meno del 20%, con un impatto sul Pil dell'area euro entro il -0,5%". Tuttavia, gli analisti mantengono "una visione moderatamente positiva sull'azionario, sostenuta da diversi fattori: il forte piano fiscale tedesco, il supporto continuo delle politiche monetarie e fiscali espansive", aggiungono dalla sim.

L’impatto dei dazi

Gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale dell'UE per le esportazioni e il secondo per le importazioni, sottolineano gli analisti di Banca Akros. Le principali categorie di esportazioni del Blocco negli USA sono prodotti farmaceutici, veicoli stradali e prodotti industriali, mentre per quanto riguarda le importazioni, le categorie più importanti sono prodotti petroliferi, prodotti farmaceutici e macchinari per la produzione di energia elettrica.

Tra le aziende con la maggiore esposizione agli USA e un modello di business di importazione, gli esperti segnalano: Stm, Stellantis, Brunello Cucinelli, Campari, Ferrari, Pirelli, mentre le aziende con un'elevata esposizione legata alla produzione locale includono: Tenaris, Diasorin, Buzzi e Prysmian.

Di ‘bluff’ di Trump parlano gli analisti di UniCredit, una mossa finalizzata forse a prendere tempo e contemporaneamente a conquistare il sostegno politico interno agli Stati Uniti. Gli esperti consigliano dunque di mantenere i nervi saldi e a livello di investimenti di puntare sui titoli di stato europei di qualità a scapito dei titoli USA per i quali si profila un ulteriore irrigidimento della curva dei rendimenti.

“Nei nostri portafogli azionari continuiamo a perseguire un approccio globale, combinando una componente statunitense, dove la tecnologia ben diversificata continua a svolgere un ruolo chiave, con posizioni in azioni europee, che beneficiano di valutazioni molto interessanti, e in azioni dei mercati emergenti”, concludono dalla banca milanese.

Nel vivo la stagione delle trimestrali

Intanto, domani entrerà nel vivo la stagione delle trimestrali per le società quotate a Wall Street, con il calendario che propone le grandi banche.

Questo importante momento arriva mentre infuriano le sfide geopolitiche come la guerra commerciale scatenata da Donald Trump che sta appesantendo il sentiment degli investitori e riducendo le stime sugli utili.

Secondo LSEG IBES, le società dello S&P500 dovrebbero aver aumentato gli utili del 5,8% rispetto al periodo precedente, in calo rispetto all'aspettativa di una crescita del 10,2% fatta lo scorso 1° aprile. Il rallentamento è attribuito alle incertezze sul commercio globale e ai potenziali margini compressi in settori più esposti a costi importati e dazi secondo Goldman Sachs Research, che ha calcolato che le nuove misure tariffarie hanno già fatto salire il tasso effettivo dei dazi dal 3% al 13%, con una previsione di arrivo al 17% entro fine anno. Il loro studio indica che circa il 70% dell'onere dei dazi verrà trasferito ai consumatori, mentre il resto ricadrà, in parte, sulle imprese stesse.

Dalla banca hanno previsto anche una compressione dei margini operativi di circa 50 punti base (da 12,1% a circa 11,6%). Tuttavia, GS rimane moderatamente ottimista: il consensus aggregato potrebbe superare le basse aspettative attuali e l'EPS annuo complessivo è stimato in crescita del 7% nel 2025 (fino a circa 262 dollari per azione).

Il team strategico guidato da David Kostin prevede che lo S&P500 raggiungerà 6.500 punti in 12 mesi, pari a un rialzo del circa 4% dal livello attuale. I target semestrali sono di 6.600 (circa +6%) e annuali di 6.900 (+11%). Il rally è guidato dalla forza dei titoli large-cap e dalle attese di una politica monetaria più espansiva, cioè una riduzione dei tassi da parte della Fed.

Notizie societarie e pre market USA

Boeing (+1%): il rapporto preliminare della ricerca sull'incidente di Air India non suggerisce alcuna azione immediata contro la compagnia aerea.

Kraft Heinz (+2%): sta preparando un potenziale scorporo di gran parte delle sue attività nel settore alimentare, tra cui molti prodotti Kraft, in un nuovo soggetto che potrebbe essere valutato da solo fino a 20 miliardi di dollari.

Coinbase (+1%), MicroStrategy (+3%) e Riot Platforms (+3%): azionario legato alle criptovalute e alla blockchain seguono il balzo della quotazione del Bitcoin, arrivata a nuovi record.

Synopsys (+4%): l'autorità di regolamentazione del mercato cinese ha concesso l'approvazione condizionale per l'acquisizione da 35 miliardi di dollari di Ansys.

Sonnet Biotherapeutics (+281%): si fonderà con Rorschach I per creare Hyperliquid Strategies (HSI), una nuova società quotata incentrata sulla detenzione e sulla gestione della criptovaluta HYPE.

Waters Corp (-5%): annunciata fusione con Becton, Dickinson and Company e Biosciences & Diagnostic Solutions in un'operazione di Reverse Morris Trust da 17,5 miliardi di dollari.

Kenvue (+3%): nominato Kirk Perry quale amministratore delegato ad interim con effetto immediato dopo la partenza dell'amministratore delegato Thibaut Mongon.

Fastenal (+3%): utile del secondo trimestre di 29 centesimi per azione, superiore alle stime degli analisti di 28 centesimi (dati LSEG).

Raccomandazioni analisti

Nvidia

Phillip Securities: da accumulate a buy e target price confermato a 145 dollari.

DoorDash

Roth Capital Partners: neutral e prezzo obiettivo alzato da 191 a 225 dollari.

PayPal

Seaport Global Securities: da sell a neutral e target price sempre a 82,12

Mastercard

Goldman Sachs: buy e prezzo obiettivo aumentato da 644 a 674 dollari.

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