Wall Street senza direzione prima dell’apertura, oro a nuovi record
Continua il sentiment positivo in previsione delle prossime mosse della Federal Reserve in tema di tassi mentre l’oro batte ancora i suoi record storici.
Future di Wall Street stabili
Wall Street verso un’apertura intorno la parità dopo le chiusure positive di ieri, con il sentiment ancora pieno di speranze per un prossimo taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
I future sui principali indici statunitensi restano fermi quando manca circa un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali della borsa di New York, mentre il dollaro non riesce a recuperare nei confronti dell’euro, con la coppia EUR/USD stabile a 1,1084 e il Bitcoin che sale (+3%) a 60.600 dollari. Poco movimento anche per i rendimenti dei Titoli di Stato USA e per il petrolio, ancora debole.
Focus sulla Fed
Ieri a Wall Street c’è stata l’ottava seduta in rialzo consecutiva per l’S&P500 e il Nasdaq, la serie più lunga nel 2024, sulla convinzione che la Federal Reserve attuerà una prima sforbiciata nella prossima riunione di settembre, anche se rimane da capire quale sarà l'entità del taglio (25 o 50 punti)
“Quello che abbiamo visto accadere è una serie di dati recenti, che hanno attenuato i timori di rallentamento della crescita degli Stati Uniti senza alimentare i timori di una nuova accelerazione dell'inflazione", spiega Kyle Rodda, analista di mercato senior presso Capital.Com.
“La settimana è iniziata con una nota positiva, con l'aspettativa che quando il presidente della Fed, Jerome Powell, parlerà alla riunione di Jackson Hole venerdì, darà un forte indizio che i tagli dei tassi inizieranno presto negli Stati Uniti”, secondo Ipek Ozkardeskaya, analista senior presso Swissquote Bank.
Previsioni sui tassi
“Quanto presto? Probabilmente a settembre? Di quanto? Probabilmente un ragionevole 25bp? I mercati sarebbero sconvolti dall'idea di un taglio di 25bp invece di uno di 50bp? Probabilmente no, perché tale taglio richiederebbe un forte rallentamento economico, una crisi o una modalità panico, il che non è positivo per la propensione al rischio”, prosegue l’esperta ritenendo che la situazione migliore “sarebbe l'accenno a un taglio di 25bp che manterrebbe l'umore del mercato nella dolce posizione di atterraggio morbido. Ed è questo che gli investitori sperano di sentirsi dire”.
I trader attualmente vedono una probabilità del 75,5% che la Fed tagli i tassi di interesse di 25 punti base a settembre, rispetto a una divisione quasi equa tra un taglio di 50 e 25 bps visto una settimana fa, secondo lo strumento FedWatch di CME Group.
Oggi, intanto, alcuni indizi sulle scelte della Fed potrebbero arrivare dalle parole del presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, da quelle del vicepresidente Fed, Michael Barr, mentre domani arriveranno i verbali dell’ultima riunione dell’istituto centrale.
Ancora record per l’oro
Intanto, le speranze di tagli dei tassi, il dollaro statunitense più debole, l'instabilità geopolitica, la domanda da parte di alcune banche centrali e la ricerca di asset sicuri si sono combinati per spingere l'oro al suo massimo storico anche oggi: il prezzo spot ha toccato i 2.526 dollari l’oncia e il future è salito fino a 2.564 dollari. A questi livelli i lingotti d'oro toccano un valore di oltre un milione di dollari.
“Il recente boom della domanda di oro può essere attribuito alle crescenti aspettative che la Fed statunitense sia pronta a tagliare i tassi di interesse nei prossimi mesi. Aggiungi gli acquisti delle banche centrali, la domanda di coperture di portafoglio e l'incertezza globale; è stata una ricetta per una forte domanda nel corso dell'anno”, Spiega Matt Britzman, analista azionario senior presso Hargreaves Lansdown.
Se la materia prima è aumentata di quasi il 22% finora quest'anno la sua corsa potrebbe continuare e UBS prevede che i prezzi potrebbero raggiungere i 2.600 dollari entro la fine del 2024.
Notizie societarie e pre market USA
Tesla (+1%): l’Unione europea riduce la sua proposta di dazi sulle importazioni di veicoli elettrici prodotti in Cina al 9%, rispetto al 20,8% provvisorio fissato a luglio.
Johnson & Johnson (+0,20%): la Food and Drug Administration statunitense ha approvato la sua terapia combinata senza chemioterapia per i pazienti affetti da un tipo di tumore al polmone non a piccole cellule.
Palo Alto Networks (+2%): prevede ricavi per l'anno fiscale 2025 tra i 9,10 e i 9,15 miliardi di dollari, il cui punto medio è superiore alle stime degli analisti di 9,11 miliardi.
Lowe's (-0,50%): utili netti pari a 2,4 miliardi di dollari e utili per azione (EPS) per 4,17 dollari per il trimestre terminato il 2 agosto 2024 (il secondo dell'esercizio), inferiori ai 4,56 dollari del secondo trimestre del 2023.
Hawaiian Holdings (+10%): la fusione con Alaska Airlines supera l'ostacolo è stata approvata dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DOJ).
Kymera Therapeutics (-4%): ha venduto circa 5,5 milioni di azioni, inclusi circa 3,5 milioni di warrant prefinanziati, a 40,75 dollari per un ricavo lordo di 225 milioni.
XPeng (+2%): prevede ricavi nel terzo trimestre tra 9,1 e 9,8 miliardi di yuan rispetto alle stime di 10,4 miliardi.
Raccomandazioni analisti
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