Wall Street verso apertura positiva, oro e petrolio ancora in crescita

Wall Street verso apertura positiva, oro e petrolio ancora in crescita

Le tensioni geopolitiche fanno crescere i prezzi delle principali materie prime mentre domani arriveranno altri dati macro dopo quelli di ieri, da tenere d’occhio sempre in ottica politica monetaria della Federal Reserve.

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Wall Street oggi

Future sopra la parità mentre le tensioni geopolitiche in Venezuela fanno salire i prezzi di alcune materie prime e i dati macro restano ancora al centro dell’attenzione del mercato in ottica Federal Reserve.

Guadagnano leggermente di più i contratti sul Nasdaq (+0,40%), rispetto a quelli sullo S&P500 (+0,30%) e a quelli sul Dow Jones (+0,20%), mentre l’indice del dollaro recupera (98,50) e la coppia EUR/USD scende a 1,1718.

Ancora debole il Bitcoin, di poco sopra quota 87 mila dollari, mentre i prezzi del petrolio continuano a guadagnare il 2%: Brent a 59,90 dollari e greggio WTI a 56,20 dollari al barile.

Nel corso della giornata sono attese le dichiarazioni di alcuni influenti funzionari della Federal Reserve, come il governatore Christopher Waller e il presidente di New York John Williams, che potrebbero offrire maggiore chiarezza sulla politica monetaria.

Escalation petrolifera

La crescita del petrolio è dovuta al divieto per le petroliere venezuelane in entrata e in uscita dal Paese imposto da Donald Trump, importante escalation nella sfida del presidente USA con Nicolas Maduro dopo il sequestro di una petroliera avvenuta la settimana scorsa da parte delle forze statunitensi al largo delle coste.

Secondo fonti della Reuters vicine alla questione, gli Stati Uniti si stanno preparando anche a una nuova tornata di sanzioni contro il settore energetico russo, qualora il presidente Vladimir Putin dovesse rifiutare un accordo di pace con l'Ucraina, il che potrebbe aggravare ulteriormente le tensioni geopolitiche.

Sale anche l’oro

Oltre ad aver fatto salire i prezzi del greggio, le tensioni hanno contribuito a far salire l'oro sopra i 4.340 dollari l'oncia (prezzo spot), avvicinandolo al record di 4.381 dollari registrato a ottobre. Il valore dei lingotti è aumentato di circa due terzi quest'anno e si avvia a raggiungere la migliore performance annuale dal 1979. Anche altri metalli preziosi hanno registrato un rialzo, con l'argento che ha raggiunto un record di oltre 66 dollari l'oncia e il platino che ha raggiunto il massimo dal 2008.

Il contrasto tra la performance delle azioni e delle materie prime statunitensi a dicembre sta aumentando l'attrattiva di questa classe di attività, sottolinea Ahmad Assiri, stratega di Pepperstone. "Questa divergenza sta influenzando sempre più le decisioni di pianificazione e allocazione degli asset, con i metalli preziosi che si stanno affermando come una destinazione alternativa sempre più credibile per i capitali e rafforzando quello che è ormai un trend di momentum trading consolidato", ha aggiungo.

I dati macro

Il rapporto sull’occupazione diffuso ieri non ha offerto sufficienti chiarimenti sullo stato di salute del mercato del lavoro, segnalando un raffreddamento ma non un indebolimento rapido, e gli analisti hanno sottolineato la probabilità di una distorsione dei dati dovuta alla recente chiusura delle attività governative (shutdown).

Gli operatori hanno mantenuto le aspettative per due tagli dei tassi di 25 punti base il prossimo anno, secondo i dati compilati da LSEG, con il primo previsto a giugno, un mese dopo la probabile nomina del nuovo presidente della Federal Reserve.

Secondo indiscrezioni stampa, la candidatura del consigliere economico della Casa Bianca, Kevin Hassett, ha incontrato resistenza da parte di persone vicine a Trump e dalla comunità degli investitori, come Jamie Dimon di JP Morgan Chase e Ken Griffin di Citadel, dato il suo forte sostegno ai tagli dei tassi di interesse.

"I dati sull'occupazione statunitense di novembre diffusi ieri ieri sono più una conferma del precedente andamento dei tassi previsto piuttosto che un nuovo catalizzatore", spiega Andrea Gabellone, responsabile delle azioni globali di KBC Global Services, che aggiunge: "I dati sono ancora volatili, ma nel complesso non vedo la Fed affrettarsi a tagliare prima o in modo più aggressivo".

"I mercati sembrano implicare una probabile breve pausa nel ciclo di tagli da parte della Fed, in linea con le indicazioni fornite dalla banca centrale la scorsa settimana", secondo Kyle Rodda, analista senior dei mercati finanziari presso Capital.com.

Il prossimo dato significativo sarà quello sull'inflazione al consumo diffuso dal Dipartimento del Commercio, in programma per domani alle ore 14:30 italiane.

Notizie societarie e pre market USA

Amazon (+1%): la notizia che la società potrebbe investire 10 miliardi di dollari nel produttore di chatGPT OpenAI in un'operazione potenziale che potrebbe valutare OpenAI più di 500 miliardi di dollari.

Warner Bros Discovery (+1%): indiscrezioni della Reuters suggeriscono che probabilmente rifiuterà l'offerta di Paramount da 108,4 miliardi di dollari e Netflix rimane la favorita del consiglio di amministrazione.

HUT 8 (+15%): annunciata una partnership con Anthropic e Fluidstack per l'infrastruttura di IA e svilupperà e fornirà almeno 245 megawatt (MW) e fino a 2.295 MW di infrastrutture di data center AI per Anthropic in un contratto del valore di 7 miliardi di dollari.

T1 Energy (+4%): avviata la costruzione dell'impianto di celle solari G2_Austin, un investimento previsto tra i 400 e i 425 milioni di dollari nella produzione avanzata degli Stati Uniti.

Raccomandazioni analisti

Netflix

Jefferies: buy e prezzo obiettivo ribadito a 134 dollari.

Pfizer

Jefferies: buy e target price confermato a 34 dollari.

Rothschild & Co Redburn: neutral e prezzo obiettivo tagliato da 24 a 23 dollari.

Micron Technology

Needham & Co.: buy e target price aumentato da 200 a 300 dollari.

Fedex

Stifel Nicolaus: buy e prezzo obiettivo alzato da 297 a 305 dollari.

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