Certificate a capitale protetto: Cosa sono e tipologie


I certificate a capitale protetto sono strumenti di investimento adatti agli investitori meno propensi al rischio. Vediamo insieme come funzionano e quali sono le tipologie.


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Cosa sono i certificate

Tra gli strumenti a disposizione degli investitori, i certificate sono sempre più apprezzati per la loro flessibilità e capacità di soddisfare diverse esigenze di investimento. Questi strumenti consentono di ottenere un’esposizione su un'attività finanziaria sottostante, quale ad esempio un’azione, un indice azionario, una valuta, una materia prima o un tasso di interesse. Non solo possono replicare la performance del sottostante ma permettono la realizzazione di strategie di investimento più complesse (ad esempio la protezione parziale o totale del capitale investito, la distribuzione di cedole periodiche, l’attivazione dell’effetto leva come i turbo certificates e molto altro).

I certificates si sono diffusi dal 1989 in Germania, prima nazione europea per volumi di negoziazione dei Certificates, mentre in Italia i primi certificates sono arrivati verso la fine degli anni novanta.

Sintetizzando – per approfondire, puoi leggere la guida generale sui certificati - i certificate vengono creati da un emittente (ovvero l'istituzione finanziaria che emette il certificate), che può essere una banca o un istituto finanziario e sono garantiti da un Market Maker, come ad esempio una banca, che assicura la liquidità sul prodotto. I certificate sono negoziabili in Italia come un normale titolo azionario sul mercato SeDeX di Borsa Italiana e sul segmento Cert-X di EuroTLX.

Ogni certificato è identificato univocamente da un codice ISIN composto da 12 caratteri alfanumerici (uno standard usato a livello internazionale per assegnare un codice unico a numerosi strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, futures e titoli di credito).

Protezione del capitale

Quella dei certificati è una famiglia eterogenea, e ognuno di loro può offrire una diversa protezione del capitale investito:

  • Certificati a capitale protetto: capitale protetto in modo parziale o totale
  • Certificati a capitale condizionatamente protetto: a scadenza il certificate restituisce il prezzo di emissione a condizione che non si verifichi un evento barriera, ovvero che il sottostante (durante la vita del certificato o unicamente a scadenza) non si trovi al di sotto di un livello prefissato, detto livello barriera.
  • Certificati a capitale non protetto: replicano l'andamento del sottostante, senza garantire alcuna protezione del capitale investito.

In questo articolo approfondiremo i certificate a capitale protetto, generalmente adatti agli investitori avversi al rischio o la cui idea di andamento di mercato sia fortemente ribassista.

Certificate a capitale protetto: Come funzionano?

I certificate a capitale protetto sono strumenti che offrono all’investitore, oltre alla partecipazione al rialzo o al flusso cedolare, anche una protezione del capitale investito, se sottoscritti durante la fase di collocamento e detenuti fino al rimborso dello strumento. È per questa ragione che questa tipologia di certificates si chiama «a capitale protetto».

Come ogni altro certificate, anche quelli a capitale protetto permettono di investire in un’attività sottostante beneficiando della sua performance positiva ma (ed è qui la differenza) gli effetti di una performance negativa si riducono al minimo, o addirittura totalmente. Tuttavia, anche la protezione ha un costo e nel caso dei certificate, quelli a capitale protetto potrebbero rivelarsi poco redditizi, ma comunque convenienti per chi intende investire senza rischiare molto.

In caso di ribasso del sottostante anche molto consistente, l’importo di liquidazione a scadenza non sarà comunque inferiore al livello di protezione stesso. La soglia di protezione, definita in fase di emissione del prodotto, stabilisce quindi qual è l’importo minimo del capitale investito che si può recuperare.

Possiamo quindi distinguere, all’interno dei certificate a capitale protetto:

  • certificate a capitale parzialmente protetto
  • certificate a capitale interamente protetto

Nel primo caso, la protezione del capitale a scadenza è parziale (80%, 85%, 90% o 95%). Ad esempio, se la protezione è del 95%, nello scenario peggiore, a scadenza il certificate rimborserà il 95% del valore nominale.

Nel caso dei certificate a capitale interamente protetto, il rimborso minimo a scadenza è pari al valore nominale, dunque la protezione del capitale (sempre a scadenza) è totale (pari al 100%). Ad esempio, qualora il sottostante a scadenza si trovasse sotto del 40% rispetto al livello iniziale, il certificato rimborserà comunque il 100% del valore nominale. In altre parole, non esiste uno scenario negativo che comporta la perdita del capitale, poiché si riceve sempre la totalità del capitale nominale inizialmente investito.

Capitale non garantito

Trattandosi di titoli emessi da un emittente (banca o intermediario finanziario), un possibile rischio è rappresentato dalla possibilità, seppur remota, che l’emittente non sia in grado di onorare i suoi obblighi, e cioè liquidare alla scadenza gli importi dovuti all’investitore dello strumento finanziario. Proprio per l’eventualità di un default dell’emittente, capitale protetto non vuol dire capitale garantito. Consigliamo sempre di informarsi sul giudizio espresso dalle principali agenzie di valutazione del credito:

  • Standard & Poor’s
  • Moodys
  • Fitch

Tipologie di certificate a capitale protetto

Equity Protection Certificate

Gli Equity Protection Certificate permettono di partecipare ai rialzi o ai ribassi dell’attività sottostante proteggendo, a scadenza, in tutto o in parte, il valore del prezzo di emissione del Certificate, se il sottostante dovesse andare nella direzione opposta rispetto alle aspettative dell’investitore. Gli Equity Protection Certificate possono prevedere un livello Cap, ovvero un limite massimo alla partecipazione ai movimenti dell’attività sottostante.

Prendendo come esempio un Equity Protection Long, gli scenari alla scadenza sono tre:

  1. nello scenario positivo, il valore finale del sottostante quota a un livello superiore al livello di rilevazione iniziale, e l’investitore partecipa alla performance positiva nella misura prevista dal fattore di partecipazione.
  2. nello scenario neutro, il valore finale del sottostante quota a un livello inferiore al livello di rilevazione iniziale ma superiore al livello barriera: l’investitore registra una perdita, ma ottiene un importo di liquidazione commisurato alla performance registrata dal sottostante.
  3. nello scenario negativo, se il valore finale del sottostante è inferiore al livello di protezione, l’investitore ottiene un importo di liquidazione equivalente al livello di protezione del capitale;

Butterfly Certificate

I Butterfly Certificate presentano due limiti di barriera, uno al rialzo (barriera up) e uno al ribasso (barriera down). Il certificate, a fronte della garanzia di rimborso del capitale a scadenza, partecipa alla variazione del sottostante a patto che resti all’interno di un intervallo prefissato (il certificate deve quindi viaggiare entro i due limiti).

Double Win Certificate

I certificate Double Win offrono un guadagno sia in caso di rialzo che di ribasso del sottostante, in base alla variazione assoluta del sottostante rispetto al valore iniziale. Il guadagno dell’investitore dipende dunque dall’entità della variazione.

Digital Certificate a capitale protetto

Conosciuti anche come Cash Collect Protection, questi certificate offrono la possibilità per l’investitore di ottenere una remunerazione periodica prestabilita (Importo Digital) se alla data di osservazione l'attività finanziaria sottostante risulta pari o superiore a un livello prefissato.

A scadenza, se il valore del sottostante quota a un livello pari o superiore a quello di rilevazione iniziale, l’investitore ottiene la restituzione del prezzo di emissione del Certificate maggiorato dell’ultimo Importo Digital. In caso di prestazione negativa, se l’attività finanziaria sottostante quota a un livello inferiore a quello di rilevazione iniziale, l’investitore otterrà solo la restituzione del prezzo di emissione del Certificate.

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