Inflazione USA ancora resiliente ma a Wall Street guidano i tecnologici


L’indice Pce diffuso oggi è risultato maggiore delle previsioni ma i future sui principali indici della borsa di New York hanno proseguito la corsa sostenuta dalle trimestrali di Microsoft e Alphabet.


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L’inflazione USA

L’inflazione negli Stati Uniti sembra non voler ridursi, ma anzi aumenta su base annuale, ma a Wall Street lo slancio è dato soprattutto dai risultati delle società tecnologiche quali Microsoft e Alphabet (Google).

L’indice Pce (Personal Consumption Expenditures) di marzo, l’indicatore preferito dalla Federal Reserve nel prendere le sue decisioni di politica monetaria, ha mostrato oggi un’inflazione su base mensile allo 0,3% in linea con il dato precedente e quello previsto, mentre annualmente la crescita è stata del 2,7%, superiore al 2,5% precedente e alle attese (+2,6%). Ancora maggiore il dato core (privo di alimentari ed energia) su base annuale, salito dal 2,8% quando le previsioni erano per un +2,6%, mentre quello mensile non si è mosso dal +0,3%.

Dopo la diffusione del dato, lo strumento FedWatch del CME indica una previsione del 55,5% per il primo taglio dei tassi Fed a settembre, in lieve ribasso rispetto al 56,8% precedente il dato macro di oggi.

I mercati monetari prezzano solo circa 35 punti base (bps) di tagli dei tassi da parte della banca centrale quest'anno, in calo rispetto ai quasi 150 bps visti all'inizio dell'anno, secondo i dati LSEG.

La reazione di Wall Street

Non curante di un dato sull’inflazione che riduce le previsioni di un taglio a settembre, i future sui principali indici di Wall Street proseguono la corsa iniziata dopo la diffusione delle trimestrali dei giganti tech.

I contratti sul Nasdaq proseguono la loro crescita di circa l’1% quando manca meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni, seguiti a distanza da quelli sullo S&P500 (+0,70%) e da quelli sul Dow Jones (+0,10%).

Il dollaro guadagna leggermente nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD scende (-0,05%) a 1,0724.

Tornano a crescere l’oro, salendo a 2.360 dollari l’oncia, e il Bitcoin, superando quota 64 mila dollari.

Le trimestrali di Microsoft e Alphabet

Ieri Microsoft e Alphabet hanno mandato un messaggio chiaro agli investitori: le nostre spese per l’AI e il cloud computing sta dando i suoi frutti.

Le due società hanno superato le stime di Wall Street con i loro ultimi risultati trimestrali, spinte da un’impennata dei ricavi del cloud, alimentata in parte dal boom dell’uso dei servizi di AI, mostrando anche un ampio spazio di crescita per il loro futuro. La proprietaria di Google ha anche annunciato il dividendo per la prima volta nella sua storia.

Le società clienti sono più disponibili a fare investimenti a lungo termine nella loro infrastruttura cloud, spiega Tejas Dessai, analista di ricerca presso Global X ETFs, e questo “ha contribuito a rendere più affidabile il settore, a volte volatile”. “È abbastanza chiaro dai risultati di Microsoft e Alphabet che la domanda di infrastrutture cloud sta iniziando a normalizzarsi” e sta “mostrando una crescita sana”, prosegue Dessai.

“Dopo la il crollo di Meta, questo era esattamente ciò di cui i mercati avevano bisogno”, spiega in una nota nota Johan Javeus, economista senior di SEB. “Molti investitori aspettavano con impazienza che gli investimenti nell'intelligenza artificiale portassero anche maggiori ricavi e ora probabilmente hanno tirato un sospiro di sollievo quando il direttore finanziario di Alphabet, Ruth Porat, ha affermato che la società ha visto un contributo crescente dalle nostre soluzioni di intelligenza artificiale”, ha aggiunto l’esperto.

Notizie societarie e pre-market USA

Microsoft (+4%): ha terminato il suo terzo trimestre fiscale con 61,7 miliardi di dollari di ricavi, +17% anno su anno. Utile netto in crescita a 21,94 miliardi, dai 18,30 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

Alphabet (+11%): ricavi in aumento del +15% a 69,79 miliardi di dollari nel trimestre e utile netto balzato del +57% a 23,66 miliardi.

Intel (-7%): ha previsto ricavi e utili per il secondo trimestre inferiori alle stime a causa di una domanda debole per i suoi chip per data center e PC, oltre che della debolezza del mercato dei componenti per l’Intelligenza Artificiale.

Snap (+24%): ha battuto le stime di Wall Street per quanto riguarda i ricavi trimestrali e la crescita degli utenti grazie ad una crescita maggiore del previsto del suo business seguito agli aggiornamenti del suo sistema pubblicitario e all'aumento della domanda di funzioni che aiutano i marchi a promuovere le vendite o i clic sul sito web.

Exxon Mobil (-2%): utile del primo trimestre di 2,06 dollari per azione, inferiore alle stime di 2,20 dollari (dati LSEG).

Pfizer (+0,80%): la sua terapia genetica per l’emofilia B è stata approvata dalla Food and Drug Administration statunitense, la seconda terapia di questo tipo per questa rara malattia emorragica che di solito richiede infusioni regolari di una proteina coagulante.

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