Tutto fermo a Wall Street aspettando la Fed


Oggi l’istituto centrale americano deciderà sui tassi di interesse nel mezzo di un’instabilità finanziaria dovuta ai problemi delle banche che potrebbero condizionarne l’esito.


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Wall Street intorno la parità

Arrivato il grande giorno con la decisione della Federal Reserve sui tassi di interesse, attesa oggi alle 19 italiane e seguita dalla consueta conferenza stampa del presidente Jerome Powell.

Nell’attesa, i future sui principali indici di Wall Street scambiano intorno la parità a circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali.

L’euro si rafforza nei confronti del dollaro, mentre i Treasuries USA a dieci anni sono in lieve aumento (+0,30%) al 3,617% e quelli a due anni salgono (+1%) al 4,2185%.

Attesa per la Fed

Le previsioni puntano ad un rialzo da 25 punti base per quella che appare l’esito delle riunioni dell’istituto centrale meno scontato e più incerto degli ultimi anni, tra un’inflazione ancora resistente e un’instabilità finanziaria evidenziata dalle vicende di SVB, Credit Suisse e First Republic.

La riunione sarà accompagnata anche dalla pubblicazione delle proiezioni aggiornate su PIL, inflazione e occupazione e dei ‘dots’, ovvero le previsioni dei singoli governatori che potrebbero offrire un quadro del tutto nuovo.

Secondo le indicazioni dei dots di dicembre, la Fed dovrebbe alzare i tassi di interesse, entro fine anno, di altri 50 punti base, fino al 5-5,25% dall'attuale 4,50-4,75%.

Orecchi verso Powell

A questo si aggiungerà l’attesa per le parole di Powell che seguiranno la decisione sui tassi, con i mercati in cerca di spunti sul percorso futuro della banca centrale.

La psicologia in gioco sarà importante, in quanto le parole del presidente “potrebbero infiammare le preoccupazioni, indicando che i responsabili politici sono nervosi”, secondo Susannah Streeter, responsabile del settore monetario e dei mercati di Hargreaves Lansdown.

Al contrario, “la Fed potrebbe preferire di sostenere la fiducia attenendosi per ora a un percorso prestabilito, soprattutto in considerazione del fatto che è tornata la stabilità”, prevede Lansdown.

“La Fed ha un compito difficile, dato che i timori per il sistema finanziario si stanno intensificando”, sottolinea dichiarato Gabriele Foà, co-portfolio manager di Algebris Investments, e, “sebbene sia probabile che la banca centrale continui il suo ciclo di rialzi con una mossa dello 0,25%, riteniamo che le indicazioni per le future riunioni saranno molto più aperte”.

Previsioni sui mercati

Da Candriam prevedono che “le banche centrali adegueranno la loro stretta monetaria agli sviluppi nel settore finanziario” e “sebbene la loro determinazione a combattere l’inflazione rimanga intatta, l’attuale trade-off tra inflazione e stabilità finanziaria dovrebbe indurle a rallentare il ritmo della stretta, o addirittura a interromperla, fino a quando le turbolenze finanziarie saranno in corso”.

“Dal punto di vista del mercato, riteniamo che i rischi siano ancora presenti, seppur non della stessa natura negli Stati Uniti e in Europa: le tensioni sulle piccole banche negli Stati Uniti aumentano il rischio di recessione ma non appaiono ancora sistemiche, mentre in Europa abbiamo dovuto affrontare un rischio più sistemico” e “ci vorranno alcuni giorni per capire se il rischio è davvero contenuto e per far sì che la polvere si depositi”, aggiungono questi esperti.

Se “nella nostra asset allocation manteniamo una visione neutrale sulle azioni e consideriamo sia rischi di rialzo sia di ribasso in una situazione ancora piuttosto binaria”, nella allocazione azionaria di Candriam privilegino lo “stile qualitativo dei mercati”.

“Gli investitori preferiranno per ora la crescita strutturale alla ciclicità, visti i rischi che la vulnerabilità finanziaria pone alla crescita. Pertanto, privilegeremo i seguenti settori: healthcare (a livello globale e in particolare negli Stati Uniti) e prodotti di base (con i leader europei). Privilegiamo inoltre le aziende innovative e/o di qualità" (redditività, visibilità e solvibilità solida)”, mentre nel settore bancario Candriam continua a “preferire le banche con una solvibilità e una redditività molto elevate”.

Rallentano i mutui

Nel frattempo, negli USA i dati sulle richieste di mutui nella settimana del 17 marzo su base settimanale (WoW) sono cresciute del 3%, in calo rispetto al precedente +6,5%.

L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 4,9%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un +2,2%.Con il calo dei tassi sui mutui trentennali in calo dal 6,71% al 6,48%, la Mortgage Bankers Associations (MBA) che ha elaborato i dati, “i tassi ipotecari sono diminuiti per la seconda settimana consecutiva, con il tasso fisso a 30 anni che è sceso al 6,48%, il livello più basso in un mese”.

Tuttavia, spiegava Joel Kan, vicepresidente e vice capo economista di MBA, “i tassi dei mutui non sono scesi tanto quanto i tassi del Tesoro a causa dell'aumento della volatilità del mercato degli MBS e i Treasury annuali sono rimasti ampi a circa 300 punti base, rispetto a uno spread più tipico di 180 punti base”.

Notizie societarie e pre—market USA

Virgin Orbit Holdings (+52%): fonti Reuters parlano di un accordo in arrivo per un investimento di 200 milioni di dollari da parte di Matthew Brown attraverso un collocamento privato di azioni.

GameStop (+40%): ha registrato il suo primo trimestre in attivo da due anni a questa parte, con un utile rettificato di 16 centesimi per azione nel quarto trimestre, rispetto alla perdita di 47 centesimi di un anno fa.

Nike (-1%): ha alzato le sue previsioni di fatturato per l’intero anno dopo aver riportato risultati trimestrali che hanno battuto le stime, ma ha messo in guardia dalle pressioni sui margini di guadagno, poiché continua a liberarsi delle scorte in eccesso attraverso forti sconti.

Boeing (+0,10%): ha concluso un accordo del valore di almeno 2,5 miliardi di dollari a prezzi di listino per la vendita di 21 dei suoi jet 737 MAX a Japan Airlines.

Telesis (+14%): fatturato nel quarto trimestre di 9,5 milioni di dollari, con un aumento del 208% rispetto all'anno precedente grazie ad un pagamento di 2,5 milioni di dollari da parte di Pfizer.

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