Wall Street verso un tentativo di rimbalzo

I future sui principali indici di New York sembrano preannunciare un’apertura positiva alla borsa americana, con Tesla, Nike e Fedex protagoniste, mentre la stretta monetaria della Fed sembra non incidere troppo sulle domande di mutui.
Indice dei contenuti
Future in verde
Nuovo tentativo di rimbalzo a Wall Street dopo il nulla di fatto di ieri e i quattro cali consecutivi delle scorse sedute.
La seconda seduta della settimana si era conclusa con il Nasdaq invariato, mentre appena sopra la parità avevano terminato gli scambi lo S&P500 (+0,10%) e il Dow Jones (+0,28%).
Oggi i future scambiano nettamente in verde a circa mezz’ora dall’apertura e i contratti sul Dow Jones sembrano fare sul serio (+0,90%) più di quelli sullo S&P500 (+0,60%) e sul Nasdaq (+0,40%).
Sull’azionario, fari puntati su Tesla, ancora impantanata nelle bizze di Elon Musk,
Fedex (annunciato un piano di ristrutturazione) e Nike (positivi dati trimestrali).
Mutui in aumento
Mentre la Federal Reserve prosegue ad aumentare i tassi di interesse, i dati sulle domande di mutuo negli Stati Uniti a dicembre continuano ad aumentare dopo i forti cali di ottobre e novembre.
Nella settimana terminata il 16 di questo mese, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario segna una crescita dello 0,9% dopo il balzo del 3,2% arrivato nella settimana precedente.
In crescita anche l’indice relativo alle richieste di rifinanziamento, salito del 6%, mentre resta piatto quello relativo alle nuove domande.
Se la Fed aveva alzato il suo obiettivo di tasso a breve termine la settimana scorsa, “i tassi a lungo termine, compresi quelli ipotecari, sono diminuiti per la settimana, con il tasso a 30 anni sceso al 6,34% (dal 6,42% precedente), il livello più basso da settembre”, sottolineava Mike Fratantoni, SVP di MBA e Chief Economist.
Approccio cauto
Per l’avvio del 2023 i gestori di fondi stanno adottando un approccio estremamente cauto e, di conseguenza, le condizioni di trading sono scarse e altamente volatili.
“Pensiamo che le recessioni negli Stati Uniti e in Europa siano imminenti, ma al momento è molto difficile valutarne l'ampiezza”, spiega Bastien Drut, chief thematic macro strategist di CPR (Amundi), pertanto è “molto difficile valutare il potenziale di utili per il 2023 e quindi è anche complicato fare i soliti ragionamenti sulle valutazioni”.
“Abbiamo preso profitto dal rally di novembre e il nostro posizionamento sulle azioni è piuttosto basso”, ha aggiunto Drut.
Gli analisti di Citi prevedono che la calma sui mercati azionari potrebbe non durare e che le contrattazioni di fine anno potrebbero diventare volatili.
“I nostri trader azionari avvertono che i rischi di mercato più sottovalutati sono rappresentati dal livello di inflazione strutturale che si stabilirà in un mondo post-COVID”, spiegano dall’istituto.
“Sappiamo che la Fed è fermamente intenzionata a vedere l'inflazione ridursi al 2% e a rimanervi, il che suggerisce che potrebbe essere necessario creare molto più ‘dolore’ di quanto i mercati attualmente prevedano per raggiungere il suo obiettivo”, scrivevano da Citi in una nota.
Notizie societarie principali e pre-market USA
Nike (+11%): battute le stime di Wall Street nel secondo trimestre fiscale con ricavi per 13,32 miliardi di dollari rispetto ai 12,5 miliardi previsti e un utile per azione cresciuto di 2 centesimi (0,85 dollari).
Tesla (+2%): rimbalzo dopo il calo di ieri. Oggi Elon Musk ha scritto che si dimetterà da amministratore delegato di Twitter quando troverà un sostituto all'altezza, rispettando il verdetto del sondaggio da lui stesso lanciato sulla piattaforma social, ma ha anche precisato che continuerà a gestire alcune divisioni chiave.
Fedex (+4%): annunciati tagli per un altro miliardo di dollari di costi per affrontare i rischi derivanti dalla minaccia di recessione e dello sgonfiamento della bolla arrivata a seguito del boom della domanda arrivato con il Covid 19.
Core Scientific (-29%): annunciata ristrutturazione societaria finalizzata a ridurre un indebitamento finanziario di “centinaia di milioni di dollari” e alla riduzione della spesa annuale per interessi per “decine di milioni di dollari”.
Raccomandazioni analisti
Nike
Goldman Sachs: ribadito ‘buy’ e target price alzato da 120 a 133 dollari.
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo portato a 140 USD dai precedenti 115 dollari.
RBC: confermato ‘buy’ e target price aumentato da 120 a 127 dollari.
JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo lievemente incrementato a 128 dollari dai precedenti 127 USD.
Fedex
Barclays: ‘buy’ e target price fissato a 240 dollari.
Goldman Sachs: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato a 218 USD dai precedenti 215 dollari.
Credit Suisse: ‘buy’ e target price lievemente ridotto a 211 USD dai 213 dollari anteriori.
JP Morgan: ‘neutral’ e prezzo obiettivo scende a 179 USD dai 184 precedenti.
UBS: confermato ‘buy’ e target price invariato a 215 dollari.
Boeing
RBC: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato a 210 USD dai precedenti 200 dollari.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
