Wall Street contrastata, la BCE lascia fermi i tassi

Wall Street contrastata, la BCE lascia fermi i tassi

La Banca centrale europea non modifica la sua politica monetaria così come ampiamente previsto, mentre la schiarita sui dazi sostiene il sentiment alla Borsa di New York condizionata anche dalle trimestrali di Tesla e Alphabet.

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Wall Street oggi

Andamento altalenante a Wall Street in questa giornata post trimestrali di alcune delle big tech, mentre la Banca centrale lascia i tassi invariati e sembra vicino l’accordo sui dazi tra Stati Uniti e Unione europea.

Quando manca meno di un’ora all’avvio delle contrattazioni ufficiali, i future sul Nasdaq guadagnano lo 0,30%, mentre restano fermi quelli sullo S&P500 e i contratti sul Dow Jones cedono lo 0,40%.

Il dollaro cerca il recupero nei confronti dell’euro dopo le perdite di ieri, con il cross EUR/USD scende a 1,1752, e il Bitcoin resta a quota 118 mila dollari.

Alternate anche le principali materie prime: l’oro cede quasi un punto percentuale, scendendo a 3.364 dollari l’oncia (future), e i prezzi del petrolio guadagnano l’1%, con il Brent a 69,17 dollari e il greggio WTI a 66 dollari al barile.

Attesi oggi dati sulle richieste iniziali di disoccupazione per la settimana terminata il 19 luglio, risultate 217 mila, meno delle 227 mila attese e delle 221 mila precedenti.

Schiarita dui dazi

Potrebbe toccare presto all’Unione europea siglare l’accordo che metterebbe un punto finale alla vicenda dazi, anche se con Donald Trump non c’è quasi niente di definitivo. Tariffe al 15%, come per il Giappone, potrebbe essere il fulcro dell’accordo. La firma darebbe nuovo impulso ai mercati finanziari così come accaduto con il Sol Levante.

“Questo è il massimo che possiamo fare”, spiega il Commissario UE al Commercio, Maros Sefcovic. Ieri infatti l’esponente dell’esecutivo europeo, dopo aver parlato con il collega americano Lutnick, ha ragguagliato il Coreper (il Comitato che riunisce i 27 ambasciatori permanenti) e ha spiegato che stavolta i margini per un’intesa sono praticabili, che una punta di ottimismo in più si è manifestata, ma anche che ci sono almeno due punti da chiarire. E da questi dipende l’effettiva realizzazione del patto.

Quali? La volontà di Donald Trump di stringere il patto e il destino delle tariffe su auto, farmaceutica e semiconduttori. Nodi sui quali c’è la linea dura della Francia e della Spagna, e quella attendista di Italia e Germania.

Le trimestrali tech

Ieri sera sono arrivate le prime trimestrali delle big tech statunitensi, in particolare quelle di Tesla e Alphabet, con risultati altalenanti per queste due componenti del gruppo dei Magnifici 7.

Alphabet (+3% nel pre market USA), la casa madre di Google, ha superato le stime del mercato, grazie all'ottimo andamento del Cloud Computing e dell'intelligenza artificiale. L'utile si è attestato a 28,2 miliardi di dollari, pari a 2,31 dollari per azione alla fine del secondo trimestre, risultando in forte crescita rispetto ai 23,6 miliardi dell'anno prima, pari a 1,89 dollari per azione, e battendo le stime del mercato che indicavano un EPS di 2,17 dollari. I ricavi da pubblicità sono cresciuti poco più del 10% a 71,3 miliardi, mentre quelli relativi a YouTube sono aumentati del 13% a 9,8 miliardi di dollari, superando le attese pari a 9,6 miliardi.

Il fatturato è lievitato del 14% a 96,4 miliardi di dollari, superando il consensus di 94 miliardi, grazie all'ottimo andamento del business del Cloud Computing, che è stato trainato dal successo dell'AI, settore in cui la società ha annunciato un aumento degli investimenti pari a 10 miliardi in conto capitale.

"Abbiamo avuto un trimestre eccezionale, con una solida crescita in tutta l'azienda", ha confermato il Ceo Sundar Pichai, aggiungendo "siamo leader nel settore dell'intelligenza artificiale e stiamo distribuendo ad un ritmo incredibile. L'intelligenza artificiale sta avendo un impatto positivo su ogni aspetto del business, generando un forte slancio".

Di segno opposto il sentiment su Tesla (-6% nel pre market USA), dopo che la casa automobilistica di Elon Musk ha chiuso il trimestre con un utile di 1,2 miliardi di dollari, in calo del 16% rispetto ad un anno prima, mentre l'EPS adjusted si è attestato a 40 cents, risultando inferiore ai 43 cents del consensus. I ricavi complessivi (auto e servizi) sono calati a 22,5 miliardi di dollari, al di sotto dei 22,7 miliardi attesi, mentre i ricavi da vendite di auto sono scesi del 16% a 16,7 miliardi contro i 19,9 miliardi di un anno fa. A inizio luglio, Tesla aveva già anticipato un calo delle consegne nell'ordine del 14%

Le decisioni della BCE

Oggi era attesa la decisione della Banca centrale europea sui tassi di interesse e, così come ampiamente previsto degli analisti, l’istituto ha mantenuto l’attuale politica monetaria dopo oltre un anno di tagli, l’ultimo effettuato lo scorso 5 giugno 2025.

In particolare, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale restano rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%, con effetto dal 30 luglio 2025.

Alla base della decisione c’è la constatazione che l’inflazione è pari attualmente all’obiettivo fissato dal Consiglio del 2% a medio termine, mentre le nuove informazioni sono sostanzialmente “in linea con la valutazione precedente del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione”, con le pressioni interne sui prezzi che hanno continuato ad attenuarsi, a fronte di un rallentamento dei salari.

Anche grazie alle passate riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo, sinora l’economia ha mostrato nel complesso buona capacità di tenuta in un difficile contesto mondiale, sottolinea il Consiglio, aggiungendo che, al tempo stesso, il panorama resta eccezionalmente incerto, soprattutto a causa delle controversie commerciali.

Attesa ora la consueta conferenza stampa della Presidente, Christine Lagarde, in agenda per le ore 14:45 italiane, nel corso della quale la francese spiegherà i motivi della decisione e risponderà alle domande dei giornalisti.

Notizie societarie e pre market USA

Tesla (-6%): nel corso di una conference call, l'amministratore delegato Elon Musk ha detto che i tagli del governo statunitense al sostegno dei produttori di veicoli elettrici potrebbero portare a "qualche trimestre difficile" per l'azienda, prima che l'ondata di entrate derivanti dal software e dai servizi di guida autonoma inizi alla fine del prossimo anno.

Alphabet (+3%): ha superato le stime di Wall Street per la crescita dei ricavi cloud nel secondo trimestre, grazie alla forte domanda e ha aumentato i piani di investimento annuali a 85 miliardi di dollari dai precedenti 75 miliardi, citando la domanda di cloud, prevedendone un ulteriore aumento nel 2026.

T-Mobile US (+5%): prevede ora per il 2025 un'aggiunta di clienti netti compresa tra 6,1 e 6,4 milioni, in aumento rispetto alla precedente guidance di 5,5-6 milioni.

American Airlines (-4%): prevede una perdita per azione rettificata nel terzo trimestre compresa tra 10 e 60 centesimi, oltre le stime degli analisti di 7 centesimi (dati LSEG).

Blackstone (+2%): utili distribuibili per i tre mesi conclusi il 30 giugno cresciuti del 25% a 1,6 miliardi, o 1,21 dollari per azione, superando le aspettative degli analisti di 1,10 dollari (dati LSEG).

Chipotle Mexican Grill (-10%): si aspetta ora che le vendite annuali comparabili dei ristoranti siano piatte rispetto al precedente obiettivo di crescita a una sola cifra.

Dow Inc (-6%): perdita rettificata di 42 centesimi per azione per il trimestre conclusosi il 30 giugno, superiore alla stima media degli analisti di una perdita di 17 centesimi per azione, secondo i dati compilati da LSEG.

American Eagle Outfitters (+15%): secondo i dati LSEG, la quota di azioni short sul titolo corrisponde al 12,2% delle azioni in circolazione disponibili per la negoziazione.

West Pharmaceutical Services (+12%): prevede un utile annuo tra i 6,65 e i 6,85 dollari per azione, superiore al precedente intervallo tra i 6,15 e i 6,35 dollari per azione.

Raccomandazioni analisti

Apple

UBS: neutral e prezzo obiettivo confermato a 210 dollari.

Alphabet

RBC: buy e target price alzato da 200 a 220 dollari.

UBS: neutral e prezzo obiettivo sempre a 192 210 dollari.

Jefferies: buy e target price incrementato da 210 a 230 210 dollari.

Tesla

Jefferies: neutral e prezzo obiettivo invariato a 300 210 dollari.

RBC: buy target price confermato a 319 210 dollari.

Walmart

JP Morgan: buy e target price che non cambia dai 112 210 dollari precedenti.

Moody’s

Stifel Nicolaus: neutral e prezzo obiettivo alzato da 468 a 526 210 dollari.

T-Mobile US JP Morgan: buy e target price alzato da 270 a 280 210 dollari.

UBS: buy e prezzo obiettivo sempre a 300 dollari.

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