
L’Europa accelera sulla difesa, ma il vero cambio di paradigma non riguarda solo le armi. Al centro del nuovo disegno strategico entrano infrastrutture, logistica e interoperabilità, elementi finora rimasti ai margini del dibattito sugli investimenti militari. Con la nascita dello Schengen militare, il focus si sposta dalla produzione alla capacità di movimento, aprendo un ciclo di spesa potenzialmente decennale che coinvolge industria dei materiali, grandi costruttori e tecnologie di integrazione.













































































